"U Cumbitu 'e San Giuseppe."
- Foca Fiumara
- 23 mag 2019
- Tempo di lettura: 2 min
La tradizione vuole che il 19 marzo, festa di San Giuseppe, sposo di Maria Vergine, si faccia u cumbitu.

L'iniziativa partiva dalle famiglie più agiate che, tempo permettendo, mettevano appunto davanti al portone di casa un calderone di discreta
capienza, pieno d'acqua e fatta bollire con legna stagionata.
Gli ingredienti erano: ceci (ciciari) e pasta corta (cannarozza).
I ceci, messi a mollo il giorno prima, venivano aiutati, nella cottura da un pizzico di bicarbonato. Quando l'acqua della caldaia bolliva a dovere, "cannarozza e ciciari", venivano scodellati dentro e si ammalgamavano per un buon quarto d'ora.
Il "bando" che annunciava il pasto pronto, lo gettavano i bambini che sbucavano lesti da tutti i vicoletti (vinieji) e non avevano bisogno di essere incoraggiati ad avvicinarsi.
Molti si presentavano con in mano una bella ciotola (limbeja) perché non dimenticavano i loro genitori partiti di buon mattino a sbrigare i lavori dei campi. La festa di San Giuseppe, oggi scambiata con quella del "papà" ricorrendo sempre in quaresima non veniva mai condita con grasso di maiale ma con olio di olive.
Essendo poi una festa devozionale, molte altre famiglie preparavano "u cumbitu" solo per sé.
"U cumbitu", prima di essere distribuito veniva benedetto dal parroco. Ma la distribuzione era riservata non a chi lo aveva preparato ma possibilmente ad un uomo e una donna di una certa età che dovevano rappresentare San Giuseppe e la Madonna.
Oggi questa tradizione qualcuno l'ha svuotata del senso religioso e tradizionale chiamandola volgarmente "Ciciarata".
Da notare poi, che "u cumbitu" non veniva organizzato dal comune né da altri enti di beneficenza ma dai singoli fedeli devoti al santo.
Ecco perché nella "cicerata" c'è sempre lo spauracchio dell'interesse e del profitto personale.
E come ciliegina sulla torta a tutti i convitati veniva distribuito anche un panino (u paninieju di San Giuseppe).
E' bene quindi non dimenticare mai che una tradizione come questa nasce dalla storia della salvezza.
San Giuseppe infatti che non ha mai fatto mancare alla sacra famiglia vitto e protezione, continua ancora oggi a elargire gli stessi elementi a tutti i suoi devoti.
Comments