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Il Romitorio

E' un vocabolo poco noto, ma potrebbe diventare molto importante, oggi che tutti ci lamentiamo di essere stanchi nel corpo e nello spirito.

Romitorio infatti significa: luogo solitario, silenzioso.

Quando nel 1948 da Francavilla arrivai in treno a Lucca, il Direttore del Collegio che venne a prenderci alla stazione con una vecchia Jeep, per portarci a San Cerbone, in collina, ci parlò subito di "Romitorio".

Eravamo otto ragazzi, dai 12 ai 13 anni, raccolti a Bari, e Napoli da un frate francescano di Terra Santa, inviato dal Direttore per "popolare" quel vecchio convento francescano trasformato in Collegio Serafico per le vocazioni in Terra Santa.

Naturalmente per me quella volta Romitorio significò un paese intero, ma era solo un vecchio convento, nascosto in una foresta di alte querce, pini e faggi.

Dopo pochi giorni di permanenza in quel luogo solitario, la parola Romitorio l'ho registrata nella mia memoria così profondamente, che tra le parole che ricordo sempre con più simpatia c'è proprio quella.

Nel 1951 i nostri Superiori, decisero di trasferirci a Betlemme per una specie di anno sabatico che però canonicamente viene chiamato: Noviziato.

Durante il noviziato, abbiamo avuto come Maestro lo stesso frate che ci aveva ricevuti a San Cerbone. Naturalmente continuò per tutto l'anno a parlarci di Romitorio, perchè era un innamorato di San Francesco d'Assisi, il quale nella sua vita, intercalava i mesi che passava in giro per il mondo come "Araldo del gran Re" con quelli passati in solitudine nei vari Romitori dell'Umbria, della Toscana e del Lazio.

Ma i Romitori di cui ci aveva sempre parlato il nostro Direttore, in Terra Santa rimasero per molti anni sonnolenti o addormentati. Infatti abbiamo fatto tantissimi pellegrinaggi ai Santuari, piccoli e grandi, e ai siti archeologici famosi della Terra Santa, ma non siamo stati mai a visitare un romitorio francescano. Allora mi sono chiesto: i nostri Maestri, i nostri professori, i nostri Superiori generali, non si sono mai chiesti i perchè nella Custodia di Terra Santa così vasta, così "Santa" non ci fosse un luogo solitario con questo titolo! Finalmente qualche anno prima della mia ordinazione sacerdotale, il Discretorio Custodiale di Terra Santa, approvò l'idea di fondare un Romitorio e il luogo più adatto non poteva essere che il nostro convento del Getsemani col suo oliveto ai piedi del Monte.

Oggi finalmente, poter passare una settimana in una delle casette sparse per la montagna, è una grazia non comune, anche per i secolari.

Nel 1971, dieci anni dopo la mia Ordinazione Sacerdotale, i miei Superiori, mi hanno eletto Direttore del Collegio di Terra Santa a Harissa (Libano).

Il luogo è una verde collina come il convento di San Cerbone, ed è circondato da pini e il mare è a quattro chilometri in linea d'aria.

Ecco finalmente la parola magica Romitorio, si risvegliò di nuovo dentro di me e decisi di consegnare mensilmente la direzione del Collegio al mio confratello vice Direttore per poter passare tre giorni circa sotto una tenda nel nostro bellissimo boschetto.

Rimanevo indisturbato dal venerdì sera alla domenica mattina, quando risalivo il boschetto per celebrare la Santa Messa per la gente del posto che assisteva volentieri anche se era in rito latino, ma in arabo.

Nonostante i 55 anni passati nel Medio Oriente, ho sempre avuto il desiderio di dedicare una minima parte della mia vita a Francavilla, come ringraziamento per tutto quello che mi ha dato e finalmente nel 2006 sono arrivato al mio paese, perchè nella mia mente c'era sempre Francesco d'Assisi che alternava i mesi della predicazione col buon esempio sulle strade dell'Umbria e il resto della vita nascosto nei Romitori.

Quando anche io mi sono messo in cerca di un luogo solitario, qui a Francavilla, ho trovato quello che cercavo in via Le Torri.

Questo è il Romitorio di Francavilla Angitola.


Clicca per ottenere l'esatta indicazione e percorso stradale.

Per arrivare al Romitorio, si può scendere la ripida strada che inizia infondo Piazza Marconi oppure arrivare in Piazza delle Grazie e prendere la strada di fronte alla Chiesa.

Arrivati al n. 36 ci ritroviamo davanti alla facciata de “Il Romitorio”.



Sul cancello che separa via Le Torri dal Romitorio, c’è il monogramma: Gesù Salvatore degli Uomini.






Ora siamo dentro al Romitorio a destra c'è l’angolo con la fontana e il giardinetto. Su questa facciata del Romitorio c’è un sunto del Cantico di Frate Sole (Cantico delle Creature)


Sempre sulla stessa facciata c’è questo “Rebus” da decifrare.


Entrata superiore.










Ecco una panoramica della “stanza-laboratorio.


A destra incorniciata c’è una pirografia che è stata adoperata per l’ultimo libro scritto: Chi cercate?.


Pirografia meridiana ornata da una collana di chicas.

Nella parete occidentale è riprodotta direttamente sul muro la Basilica delle Beatitudini e il lago di Tiberiade che si trova a Nord della Palestina, dove Gesù ha passato molto tempo durante la sua missione.



Al soffitto è appesa la Croce di Terra Santa in legno massiccio formata da cinque croci, una grande che vuol significare la piaga del costato e quattro piccole croci, stigmate delle mani e piedi di Gesù .



Tutta la parete orientale è occupata da un grande poster raffigurante una foresta verde.












Proseguendo, la stanza prima dell’arco è dedicata al Bambinello di Betlemme, all’interno troviamo la statua in legno massiccio dello stesso Bambinello.




Ora superando l’arco entriamo nel corridoio che conduce al piano terra, subito a destra c’è lo stemma di Terra Santa composto da due rami, uno di alloro che significa gloria, e uno di palma che significa martirio, al centro ci sono due braccia, un braccio nudo con la stigmate è il braccio di Cristo, ed un braccio con l’abito è quello di San Francesco di Assisi, il resto è facilmente intuibile.

Subito dopo lo stemma si possono osservare i quadri dei dieci Papi Calabresi, iniziando dall’ultimo in ordine cronologico.


Cella Padre Tarcisio

A sinistra sopra la scala potrete ammirare un Trittico su vetro; la madonna gli antenati di Cristo e San Giuseppe col Bambinello.






Scendendo la scalinata di tredici scalini, ci ritroviamo la cucina del Romitorio, a destra si entra nella prima parte della biblioteca, in essa possiamo contare dodici enciclopedie dello scibile umano, la serie più importante è quella dei trenta volumi con fascicoli di tutti i pittori mondiali, a questa biblioteca ci si può accedere anche dal piano terra, ecco l’entrata.


Entrata inferiore.


Panoramica prima parte biblioteca.


Grotta dedicata a San Francesco.

A sinistra della cucina si entra nella seconda parte della biblioteca e salone, ciò che attira maggiormente l’attenzione è la “grotta” dedicata a San Francesco di Assisi, gli sgabelli (dodici) con i nomi degli apostoli, sono stati messi appositamente per chi vuole sostare in meditazione, infine raffigurata ai lati troviamo le colonnine con fichi d’india ed arcobaleno.




Padre Tarcisio Rondinelli












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1 Comment


rosanna
rosanna
Jun 18, 2019

Eccellente lavoro, complimenti

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